I Parchi delle Meraviglie

Situata appena sotto l’Equatore, la Tanzania è il paese più grande dell’Africa orientale. Aperto al turismo solo di recente, questo paese, il cui 40% del territorio è composto da aree protette, ospita una grande varietà di specie animali facilmente avvistabili e avvicinabili, nonchè 128 etnie, la più conosciuta delle quali è sicuramente quella dei Maasai. L’incomparabile varietà di parchi e riserve naturali costituisce un altro ottimo motivo per avventurarsi in Tanzania


Serengeti

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Ngorongoro

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Tarangire

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Ruaha

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Selous G. R.

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Olduvai

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Informazioni Utili sulla Destinazione

Situata appena sotto l’Equatore, la Tanzania è il paese più grande dell’Africa orientale. Aperto al turismo solo di recente, questo paese, il cui 40% del territorio è composto da aree protette, ospita una grande varietà di specie animali facilmente avvistabili e avvicinabili, nonchè 128 etnie, la più conosciuta delle quali è sicuramente quella dei Maasai. L’incomparabile varietà di parchi e riserve naturali costituisce un altro ottimo motivo per avventurarsi in Tanzania.

L’incomparabile varietà di parchi e riserve naturali costituisce un altro ottimo motivo per avventurarsi in Tanzania. Lo splendido Parco Nazionale di Serengeti, dove si può assistere ad uno dei cicli naturali più spettacolari della natura, la transumanza di animali, il Cratere del Ngorongoro con le sue pendici scoscese, ospita la più varia concentrazione di animali selvatici d’Africa, il Ruaha National Park con il suo incantevole paesaggio fluviale e la Selous Game Riserve con gli imponenti baobab sono solo alcuni incantevoli luoghi della natura che potrete esplorare. Inoltre, con le sue acque turchesi e le spiagge di sabbia argentea, anche la costa della Tanzania può costituire un valido motivo per raggiungere quest’angolo di mondo. 35 km al largo della costa della Tanzania, a sei gradi a sud dell’Equatore, l’arcipelago di Zanzibar è tra le mete africane più conosciute e seducenti e comprende l’isola di Unguja (chiamata anche isola di Zanzibar), Pemba e diverse isole più piccole ed atolli corallini. Nonostante sia così vicina al continente nero, l’arcipelago costituisce una realtà a sé stante in cui si intrecciano parecchi mondi: uno sfondo africano, un tocco portoghese e britannico, una grande presenza araba e persiana ed una manciata di profumi indiani. Grazie alle sue numerose spiagge bianche tropicali, Zanzibar è il luogo ideale per riposarsi dopo un emozionante safari o semplicemente per trascorrere una vacanza in pieno relax. La diversità e bellezza delle attrazioni della Tanzania riusciranno ad incantare anche il viaggiatore più esperto. Itinerari volti a scoprire queste ed altre meraviglie della natura saranno messi a disposizione di coloro che vogliono assaporare il meglio della Tanzania senza tralasciare alcun particolare, proponendo sistemazioni in lodges od in campi tendati mobili per vivere il vero safari, un cammino a ritroso nel tempo ed un’indimenticabile incursione nel regno degli animali. “Safari” che in lingua swahili significa “viaggio”, evoca in noi immagini esotiche e avventurose. Strepitosi saranno quelli svolti in volo od in mongolfiera che offriranno agli occhi del viaggiatore inediti punti di vista ed emozioni senza confronto.

Il clima della Tanzania è influenzato in gran parte dai monsoni, che provocano precipitazioni piovose in due periodi principali: il masika (lunghe piogge), da metà marzo ad inizio maggio, con precipitazioni intense per buona parte della giornata ed il mvuli (brevi piogge) da novembre a metà dicembre. Negli altri periodi è l’altitudine il fattore che influenza maggiormente le condizioni climatiche. Lungo la costa il clima è tropicale con un tasso di umidità relativamente alto, mentre l’altopiano centrale tende ad essere più fresco e secco.

I mesi più caldi vanno da dicembre a febbraio dove il sole è al massimo, il cielo è blu, i paesaggi sono inariditi e gli animali assetati. È il periodo migliore per l’avvistamento degli animali. Il periodo più fresco dell’anno va da giugno a ottobre. La straordinaria luminosità atmosferica si ha nei mesi più umidi, apprezzata dagli amanti della fotografia dove la savana dopo un temporale acquista una luce dorata ed il cielo è plumbeo. Bisogna comunque tener presente in generale che la Tanzania è un paese molto esteso e caratterizzato da diversità geofisiche e ci sono differenze climatiche tra una regione e l’altra.

Si raccomanda di verificare sempre la validità dei documenti richiesti per l’espatrio. Per i cittadini non in possesso di passaporto italiano si consiglia di verificare i documenti richiesti attraverso le autorità competenti. I turisti che entrano in Tanzania devono essere in possesso di un passaporto valido almeno 6 mesi oltre la data di rientro del viaggio. È necessario altresì il visto ottenibile in Italia prima della partenza presso il Consolato o l’Ambasciata della Tanzania, oppure direttamente in loco presso uno dei tre aeroporti internazionali: Dar El Salaam, Arusha-Kilimanjaro, Zanzibar il cui costo è di USD 50,00. Se il viaggio prevede un transito in Kenya, è richiesto il pagamento di una tassa di circa 25-30 USD per un solo ingresso.

È sempre consigliabile consultare il proprio medico di fiducia o il Servizio d’igiene e sanità pubblica dell’ASL prima di intraprendere un viaggio. Non è richiesta alcuna vaccinazione per chi arriva dall’Europa in aereo. Contrariamente per chi si reca in Tanzania via terra, od ha usato una compagnia aerea che effettua più tappe in paesi africani a rischio di febbre gialla, potrebbe essere richiesta la certificazione relativa alla vaccinazione. Si consiglia in ogni caso di effettuare la profilassi antimalarica e di adottare le normali precauzioni quali l’utilizzo di repellenti antizanzara, non indossare indumenti che lasciano scoperte gambe e braccia. Inoltre è bene ricordare che il rischio varia a seconda delle stagioni.

Hirondelle fornisce ai propri clienti una copertura assicurativa di base per le spese mediche tramite una polizza (fornita con pacchetti di volo e i servizi a terra) stipulata con la compagnia “Filo diretto Assicurazioni S.p.A.”, le cui condizioni sono riportate nel contratto di viaggio e nel catalogo. In caso di necessità consigliamo seguire le istruzioni riportate nella cedola assicurativa. Si evidenzia il fatto che in Tanzania le infrastrutture ospedaliere sono piuttosto scadenti.

Rispetto all’Italia è due ore avanti in inverno e un’ora avanti in estate, quando nel nostro paese vige l’ora legale.

Le lingue ufficiali in Tanzania sono l’inglese e lo KiSwahili.

L’unità monetaria locale in vigore è lo scellino tanzaniano (TSH). 1 Euro corrisponde a circa 2424 scellini tanzaniani.

Consigliamo un abbigliamento pratico e informale per chi effettua tour con safari. In alcuni alberghi di categoria superiore può essere indicato un abito formale per la sera. Oltre ad un copricapo, occhiali da sole, abiti in tessuti naturali e traspiranti, scarpe comode, un binocolo, possono rivelarsi utili. Per i safari è buona norma portare una pila, indossare scarpe e abiti comodi possibilmente di color kaki. Durante la stagione più fredda occorre premunirsi anche di abiti pesanti.

Per motivi logistici, in particolare per i safari, è consigliato organizzare i propri bagagli in sacche morbide e non in valige rigide.

Il riso e l’ugali (una polentina fatta con farina di mais o di manioca) sono gli alimenti base del paese e si mangiano accompagnati da stufati di carne di pollo, manzo, capra, a volte da pesce e da verdure. Si trovano di frequente anche i matoke (banane di legume bollite), i mishikaki (spiedini di carne marinata) e i nyama choma (carne speziata cucinata allo spiedo). Lungo la costa la cultura culinaria si è maggiormente sviluppata con specialità regionali differenziate grazie all’influenza delle tradizioni dell’Oceano Indiano. In particolare l’arcipelago di Zanzibar è uno dei principali punti di richiamo dell’Africa orientale per quanto riguarda la gastronomia. Qui la cucina è dominata da piatti a base di frutti di mare e riso, insaporita con cocco, tamarindo e spezie esotiche. Varia e deliziosa è la frutta disponibile tutto l’anno: banane, avocado, papaia, ananas ed altre varietà tropicali. Stagionali sono invece i manghi e gli agrumi. L’acqua di rubinetto in molte località è chimicamente purificata, è tuttavia indispensabile prima dell’uso informarsi e in generale, è preferibile bere acqua minerale in bottiglia che viene venduta quasi dappertutto anche se risulta leggermente cara. Tra le marche di birra tanzaniana troviamo Safari e Kilimanjiaro, ma sono reperibili anche Castle Lager e altre birre keniote e tedesche. La bevanda nazionale è il chai, un tipo di thé molto tonificante ed è usanza berlo in qualsiasi momento della giornata.

La Tanzania vanta una fauna abbondante ed è considerata una della nazioni con la più alta biodiversità della terra. Vi si trovano circa 310 specie di mammiferi, 1100 specie ornitologiche, 1370 specie di farfalle, 380 specie di rettili e anfibi, oltre 10.000 piante, un quarto delle quali sono endemiche. La fauna abbonda anche al di fuori delle aree protette dei parchi e delle riserve; infatti basta viaggiare attraverso il paese per avvistare gazzelle, antilopi, zebre, giraffe, scimmie e babbuini, ippopotami e altri animali. La Tanzania vanta numerosi habitat, dalla savana di arbusti e cespugli a zone boscose, foreste pluviali, laghi, fiumi, paludi, acquitrini, mangrovie e barriere coralline. La percentuale di aree protette del paese è superiore ad ogni altro paese della terra e oltre un quarto della superficie della Tanzania è composto di parchi nazionali e riserve animali e forestali. Il paese investe molto denaro per il mantenimento dei parchi nazionali.

La Tanzania offre una buona scelta di alloggi adatti a soddisfare varie tipologie di viaggiatori, dalla guest house ai lodges lussuosi. Gli hotels di Zanzibar generalmente sono più costosi di quelli del resto del paese. Per quanto riguarda i safari, le sistemazioni possibili sono: i lodges dislocati all’interno di una riserva o di un parco naturale, suddivisi in varie categorie. I più lussuosi vantano una posizione strategica per la scoperta dei luoghi ed offrono servizi ottimi. Un altro tipo di sistemazione è rappresentata dai campi tendati che offrono letti confortevoli all’interno di spaziose tende con finestre schermate e in genere, tutti i comfort tipici di una camera di albergo, ma in un’atmosfera più selvaggia. La maggior parte delle tende è fornita di bagno privato con acqua corrente ed elettricità prodotta da un generatore. I campi tendati possono essere permanenti o mobili: questi ultimi sono campi temporanei che vengono allestiti per una o più notti e vengono spostati nei periodi di migrazione in base alla zona in cui si trasferiscono gli animali. Sebbene un po’ più spartani dei campi tendati permanenti, anche i campi mobili sono accoglienti e sono in grado di soddisfare le esigenze degli ospiti ai quali offrono un’esperienza emozionante il più possibile a contatto diretto con la natura. Oltre a questi tipi di alloggio esistono anche all’interno dei parchi delle “banda”, casette costruite con materiali naturali o “rest house” gestite dai parchi stessi a prezzi modici. Vengono offerte inoltre da organizzatori locali dei safari a basso costo che comprendono anche la sistemazione ma, che spesso, si rivelano poco affidabile per il basso contenuto dei servizi offerti. Se si alloggia nei lodges/hotels o nei campi tendati, i safari si svolgono all’alba e al tramonto a bordo di Land Rover completamente aperte che permettono di attraversare sia percorsi tracciati che fuori pista alla ricerca dell’incontro con i “signori” del parco.

Prefisso dall’Italia per la Tanzania 00255 (seguito dal prefisso della città desiderata senza lo zero iniziale e dal numero telefonico desiderato). Prefisso dalla Tanzania per l’Italia 0039 (seguito dal prefisso della città desiderata con lo zero iniziale e dal numero telefonico desiderato).

La corrente elettrica viene normalmente erogata a 220/240 V anche se varia a seconda della zona. Sono frequenti le cadute di tensione e si verificano anche momenti di blackout in particolare alla fine della stagione secca. Le prese di corrente tanzaniane sono a 3 lamelle anche se in alcune località potrebbero esserci delle prese circolari a due lamelle. Gli adattatori sono facilmente acquistabili in loco.

Principali Attrazioni

Serengeti, che in lingua masai significa “terra arida ed estesa”, è senza dubbio uno dei parchi più grandiosi e straordinari d’Africa. Con i suoi 14.766 km quadrati (poco meno della superficie della Campania) ad un’altitudine fra i 1000 e i 2000 mt è grande otto volte la vicina Riserva di Masai-Mara in Kenya. Protetto sin dal 1929, periodo in cui i cacciatori sportivi potevano spadroneggiare, fu dichiarato parco nazionale nel 1951 ed insieme al Ngorongoro, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e riserva internazionale della biosfera. Sulle sue sconfinate pianure si rinnova continuamente uno dei cicli naturali più imponenti della terra: la transumanza degli animali. Decine di migliaia di animali ungulati, guidati dai primordiali ritmi della sopravvivenza, si spostano continuamente alla ricerca di pascoli freschi. I più numerosi sono gli gnu, con oltre un milione di esemplari, che offrono uno degli spettacoli più sbalorditivi della natura. L’incessante movimento si muove in senso quasi orario e si concentra nel parco nel periodo tra aprile e giugno, verso la fine delle piogge lunghe, prima di lasciare le aride pianure del Serengeti per spostarsi verso nord, nei pascoli freschi ed umidi del Masai Mara Game Reserve in Kenya dove arriva circa in luglio/agosto. Tra questi mesi e ottobre il grosso della transumanza è concentrato nel Masai Mara. Tra la fine di ottobre ed i primi di novembre, i pascoli del Masai Mara sono quasi esauriti e la transumanza riprende in direzione del Serengeti settentrionale ed orientale, seguendo l’erba fresca portata dalla piogge brevi. Da dicembre a marzo, la migrazione si ferma sui pascoli delle pianure del Serengeti e nella parte occidentale del Ngorongoro, dove rimane sino all’arrivo delle piogge grosse. Gli gnu approfittano di questa lunga pausa per partorire e mettono alla luce quasi mezzo milione di nuovi nati ogni anno. Ad aprile il ciclo riprende nuovamente. Il Serengeti è anche famoso per i suoi numerosi predatori, che prosperano grazie alla presenza massiccia di animali durante la transumanza, in particolare leoni, ghepardi, leopardi, iene maculate e sciacalli. Ci sono anche zebre, giraffe, gazzelle Thompson e Grant, antilopi, impala, facoceri ed una grande varietà di uccelli tra cui gli avvoltoi di cui si trovano ben sei specie. Il parco merita di essere visitato in qualsiasi periodo dell’anno; il periodo più arido va da giugno a ottobre e da metà dicembre a gennaio / primi di febbraio. Le intermittenti piogge brevi cadono tra novembre e dicembre, mentre le piogge lunghe vanno da febbraio / marzo alla fine di maggio. La transumanza più massiccia passa dal Serengeti tra dicembre e luglio.

Il celeberrimo Cratere di Ngorongoro è soltanto una parte di un’area molto più vasta di ecosistemi correlati tra loro che comprende gli Altopiani del Cratere, ampie distese di pianure, praterie, boscaglia e foresta. L’intera Ngorongoro Conservation Area, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e classificata Riserva Internazionale della biosfera, occupa una superficie di circa 8.300 kmq. Vicino al suo centro si trova la Gola di Olduvai, dove sono stati rinvenuti interessanti fossili; mentre ad ovest si estendono i laghi alcalini di Ndutu (che in realtà è già nel Serengeti) e di Masek che sono degli ottimi punti di osservazione degli animali nel periodo tra dicembre ed aprile, quando sono praticamente invasi dagli gnu a seguito della famosa transumanza. Ad est dell’area protetta sorgono una serie di crateri e di vulcani per la maggior parte inattivi e ancora più ad est, si trova il misterioso sito archeologico di Engaruka. Lungo il confine meridionale vi è il Lago Eyasi, uno dei laghi salati della Rift Valley, mentre a nord-est troviamo l’alcalino Lago Natron. All’interno di questo vero giardino dell’Eden, il famoso cratere a 2.300 mt di altitudine, è un gioiello di incomparabile bellezza. Si tratta di una vera caldera, un vasto cratere formatosi a seguito dell’esplosione del camino di un vulcano, ostruito dalla lava. Al suo interno accoglie diversi tipi di paesaggi (steppe erbose, ruscelli, laghi, piccole foreste e alture) ed è l’habitat ideale per migliaia di animali tra cui leoni, elefanti, bufali, gnu, gazzelle di Thompson, zebre e antilopi. La zona offre buone possibilità di avvistare i “big five” (i cinque grandi mammiferi, ovvero: leone, elefante, leopardo, rinoceronte e bufalo) nonchè il raro rinoceronte nero e numerosi uccelli. Gli animali e gli uccelli dividono lo spazio con la popolazione masai, una delle tribù più pittoresche della Tanzania, gruppo di pastori nomadi che ancor oggi vivono secondo usi e costumi di secoli fa.

Tarangire National Park è un parco incontaminato e poco affollato, caratterizzato da una bellezza selvaggia e disordinata. Insieme alla vicina aerea protetta della Tarangire Conservation Area, il parco fa parte degli itinerari della grande transumanza annuale, che lo rendono eccezionale per l’avvistamento di animali durante la stagione secca, in particolare tra luglio e ottobre. In questo periodo dell’anno si possono avvistare enormi branchi di zebre, gnu, antilopi e soprattutto elefanti; questi ultimi rimangono nella zona tutto l’anno assieme ad altri animali tra cui i kudu minori, le gazelle, le giraffe, gli antilopi d’acqua, qualche leopardo e qualche leone. L’attrazione principale del parco, oltre agli animali, è rappresentata dai numerosi baobab, alberi maestosi dai profili affascinanti che possono vivere anche diverse migliaia di anni. L’abbondanza della fauna del posto è dovuta alla presenza del fiume, il Tarangire, che dà il nome al parco e che lo attraversa circolarmente in senso antiorario sfociando poi nelle acque basse e salate del Lago Burunge.

Situato nel centro della Tanzania e secondo parco nazionale per grandezza, il Ruaha National Park è una delle aree faunistiche più remote del paese che ben merita il soprannome di “il segreto meglio preservato della Tanzania”. Il fiume Great Ruaha, che scorre lungo buona parte del confine sudest, è la linfa vitale del parco e attrae numerosi animali durante la stagione secca, quando altrove il territorio è inaridito e bruciato dal sole. Il parco ospita una delle popolazioni della Tanzania più numerose, nonché grandi mandrie di bufali, kudu, gazzelle Grant, dingo, struzzi, antilopi e oltre 400 specie di uccelli. Vista l’abbondanza di prede, sono presenti anche numerosi predatori tra cui: leoni, leopardi, ghepardi, sciacalli, coccodrilli, iene e licaoni. Il parco, trovandosi a cavallo della zona di transizione di flora e fauna tra Africa orientale e meridionale, contiene oltre 1650 specie di piante, la maggior parte delle quali da fiore. Il periodo migliore per visitare il parco, se vi interessano i mammiferi, è la stagione secca (da luglio a novembre) quando gli animali si concentrano intorno al fiume Great Ruaha; mentre è sconsigliato visitare il parco durante le piogge da aprile a maggio perché la maggior parte dei tracciati è impraticabile.

Selous Game Riserve, con la sua superficie di 48.000 kmq, è la più grande area naturalistica protetta del continente africano e la seconda al mondo; copre più del 5% dell’intero territorio nazionale ed è uno dei luoghi designati dall’UNESCO quali patrimonio dell’umanità. Il paesaggio, caratterizzato da pianure erbose e distese di boschetti di miombo, è attraversato dal fiume Rufiji, il re dei fiumi della Tanzania, che proprio a Selous raggiunge il massimo splendore: un reticolo di lagune, canali, isolette e paludi immerse in un’ampia foresta fluviale che attira innumerevoli specie ornitologiche. Un grande vantaggio di questa riserva è quindi la possibilità di esplorarla in barca oppure a piedi, ammirando gli animali che la popolano. Vi abbondano i mammiferi delle pianure, soprattutto elefanti, gnu, zebre e giraffe. Abbondano anche antilopi, impala, cervicapre di Liechtenstein e grandi kudu. Le foreste intorno alle vie d’acqua sono ottimi luoghi per l’avvistamento di primati, tra cui grandi comunità di babbuini verdi e gialli e scimmie colobus bianche e nere, nonché le più rare scimmie blu. La riserva ospita anche alcuni animali rari, tra cui lo grysbok di Scarpe, una piccola comunità si scimmie colobus rosse e dei rinoceronti neri, che sono stati vicini all’estinzione. Tra i predatori, troviamo i leoni, i leopardi, i ghepardi, le iene maculate e il licaone africano, uno dei più rari predatori d’Africa. Posto che buona parte del Selous è nascosta, la fauna al suo interno può essere piuttosto sfuggente si consiglia quindi di trattenersi almeno due notti e di valutare attentamente il periodo della visita. Il momento migliore va da luglio a ottobre, dopo le lunghe piogge, quando la temperature è meno elevata, l’aria meno umida e l’erba bassa. A seconda delle condizioni atmosferiche, anche giugno, settembre, gennaio e febbraio possono essere buoni periodi. Il periodo da evitare è quello del picco della stagione delle piogge lunghe (aprile e maggio) durante il quale molti lodges sono chiusi.

Olduvai Gorge, scavata nel fianco delle pianure di Salei, è una gola dalle pareti ripidissime, lunga 48 km e profonda sino a 150 mt. È il risultato dell’erosione del terreno vulcanico dal fiume Olduvai che ha fatto emergere diversi strati di rocce contenenti fossili di animali e resti di ominidi risalenti ad almeno due milioni di anni fa.

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