Il Portento Naturale

Il Mozambico è un paese ricco di una straordinaria varietà di ecosistemi, ampie zone paludose, foreste di mangrovie, zone montagnose e soprattutto coste straordinarie. Questo tormentato angolo d’Africa sud-orientale è oggi un portento naturale ancora tutto da scoprire.


Bazaruto

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Benguerra

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Quirimbas

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Quilalea

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Informazioni Utili sulla Destinazione

Il Mozambico è un paese ricco di una straordinaria varietà di ecosistemi, ampie zone paludose, foreste di mangrovie, zone montagnose e soprattutto coste straordinarie. Questo tormentato angolo d’Africa sud-orientale è oggi un portento naturale ancora tutto da scoprire. Devastato da 30 anni di guerra civile, il paese ha finalmente ritrovato una condizione sociale e politica stabile e sicura, che consente finalmente al visitatore di godere di questo paese dalla cultura antica e vivace che si esprime nella musica, nella danza e nella deliziosa cucina tradizionale. Il Mozambico rappresenta un luogo di pace, tranquillità, sport e natura.

Lungo la costa settentrionale della regione meridionale del Mozambico, si sviluppa parallelamente alla costa un arcipelago che non ha nulla da invidiare ai più rinomati arcipelaghi dell’Oceano Indiano: l’arcipelago di Bazaruto. Le isole presentano caratteristiche simili tra loro con spiagge bianchissime punteggiate di palme e bagnate da un mare limpido riscaldato dalla corrente del Mozambico. Il ricco ecosistema delle isole fornisce l’habitat ideale a numerose specie di uccelli. Anche il territorio interno delle isole offre eccezionali spettacoli ambientali, come le vaste comunità di mangrovie, i piccoli laghi di acqua dolce e le dune di sabbia così alte da ricordare quelle della costa atlantica della Namibia. L’isola di Bazaruto è la più grande delle isole dell’arcipelago e presenta tutti i caratteri ambientali dell’arcipelago. Da tempi remoti l’isola è abitata da una popolazione di lingua chitswa, parlata solo sull’isola, che provvede a rifornire le strutture dell’isola di ogni tipo di pesce, gamberi e ostriche.

L’arcipelago di Quirimba, una manciata di isole selvagge e solitarie, è una delle ultime scoperte della magnifica regione costiera che si sviluppa a cavallo del tropico del Capricorno, di fronte alle coste del Mozambico settentrionale. Nel 2001 undici isole dell’arcipelago sono state dichiarate Parco Marino protetto dal governo di Maputo (in collaborazione con il WWF), nell’intento di preservare questo unico patrimonio.

Quilalea è una magnifica isola-resort privata, un fazzoletto di sabbia, conchiglie, alberi di casuarina e corallo, che ospita 9 bungalow costruiti sulla linea costiera e affacciati sul Canale del Mozambico. Legni pregiati, cordami, rocce coralline, luci soft e arredi tradizionali creano un’oasi di relax e piacere estetico immersa nel vento.

Il clima del paese è tropicale con periodiche precipitazioni e risente dell’influenza della corrente calda del Mozambico. Si registrano variazioni da zona a zona: in quella costiera, nella pianura meridionale e nelle alture del nord il clima è molto umido. All’interno, nella regione pianeggiante, la temperatura è molto elevata di giorno, sulle montagne, invece, le notti sono parecchio fredde. Il periodo migliore per visitare il paese è la stagione secca, che va da aprile a novembre, quando vi sono giornate soleggiate, le piogge e le temperature diminuiscono e le notti sono fresche. La stagione delle piogge va da fine novembre a metà marzo. Alcuni lodges a febbraio, nel periodo di massima piovosità, chiudono.

Si raccomanda di verificare sempre la validità dei documenti richiesti per l’espatrio. Per i cittadini non in possesso di passaporto italiano si consiglia di verificare i documenti richiesti attraverso le autorità competenti. I turisti che entrano in Mozambico devono essere in possesso di passaporto valido con scadenza di almeno 6 mesi dalla data di effettuazione del viaggio. Occorre inoltre il visto turistico che viene concesso in loco, all’arrivo in aeroporto di Vilanculos o Pemba (soggiorno massimo consentito tre mesi). Le tasse in uscita dal Mozambico (circa USD 10,00) e le tasse governative per la conservazione del parco naturale (USD 10,00) sono da pagarsi in loco.

È sempre consigliabile consultare il proprio medico di fiducia o il Servizio d’igiene e sanità pubblica dell’ASL prima di intraprendere il viaggio. Non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria, tranne quella contro la febbre gialla se si proviene da una zona considerata infetta (paesi del Centro Africa e dell’America del Sud). È consigliata la profilassi antimalarica, soprattutto nei periodi estivi (dicembre/marzo). È fortemente consigliata la dotazione di repellenti antizanzare. È importante fare attenzione al cibo e alle bevande. Suggeriamo di premunirsi dall’Italia di una piccola farmacia da viaggio che comprenda, tra l’altro, dei disinfettanti intestinali e delle compresse influenzali per eventuali disturbi dovuti a cambiamenti climatici.

Hirondelle fornisce ai propri clienti una copertura assicurativa di base per le spese mediche tramite una polizza (fornita con pacchetti di volo e i servizi a terra) stipulata con la compagnia “Navale Assicurazioni S.P.A.”, le cui condizioni sono riportate nel catalogo. In caso di necessità, consigliamo di seguire le istruzioni riportate nella cedola assicurativa.

Il Mozambico è due ore avanti rispetto all’ora di Greenwich (GMT) e un’ora avanti rispetto all’Italia. Quando in Italia vige l’ora legale, che il Mozambico non adotta, vi è lo stesso orario tra i due paesi.

La lingua ufficiale è il portoghese, parlato diffusamente nelle grandi città. Nei centri più piccoli pullulano numerose lingue africane, mentre nelle zone turistiche è normalmente parlato l’inglese. La moneta locale è il Metical, abbreviato in MZM, che viene suddivisa in 100 centavos. Il dollaro americano è comunque ben accettato nei maggiori hotels (solo banconote di tipo nuovo).

La cucina del Mozambico, con le sue influenze africane, indiane e portoghesi, è molto buona e in genere piccante, per l’abbondante uso del piri piri (peperoncino). I piatti locali sono generalmente composti da un ingrediente di base che può essere il mais o la manioca, servito con una salsa di fagioli, verdure o pesce. Quest’ultimo in genere è ottimo; si possono gustare gamberetti, aragoste, calamari. I vegetariani che non mangiano pesce avranno qualche difficoltà perché quasi tutte le salse contengono carne o pesce. L’acqua minerale e le bibite in generale sono facilmente reperibili. Anche la birra è molto diffusa; tra le marche locali potrete trovare la Manica e la Laurentina, ma sono facilmente reperibili anche marche sudafricane e namibiane. Il vino portoghese si trova nelle principali città insieme al vino sudafricano. Le bevande fermentate più comuni sono fatte con il frutto dell’acagiù oltre che con la manioca, il mango e lo zucchero di canna. Il vino di palma è diffuso soprattutto nel Mozambico meridionale, dove viene prodotto e poi venduto anche oltre confine.

Il Mozambico ospita una flora abbondante che comprende molte specie endemiche, benché gran parte di questa ricchezza sia scarsamente documentata. Le zone particolarmente interessanti sono i monti di Chimanimani e il Maputaland Centre of Plant Diversity a sud di Maputo, sulla linea di confine con il Sudafrica. La foresta di miombo è il tipo di vegetazione più diffusa del Mozambico e copre gran parte del nord e del centro del paese, mentre la foresta di mopane, che prende il nome dal mopane, albero alto e ramoso che cresce soprattutto nei terreni argillosi, è più frequente nelle zone a sud. Il Mozambico ha più di 200 specie di mammiferi, sebbene la maggior parte di animali sia stata decimata durante la guerra, tra cui lo gnu azzurro del Nassa e la zebra di Burchell. Si contano circa 170 specie di rettili e 40 di anfibi, tra cui gli endemici rospo di Grindley e il “cave squeaker”. Tra le specie in via di estinzione ricordiamo il rinoceronte bianco e nero, il licaone e il dugong.

Il sistema telefonico del Mozambico è discretamente efficiente. Il prefisso da comporre per le chiamate dall’Italia verso il Mozambico è 00258 seguito dall’indicativo urbano e dal numero dell’abbonato. Viceversa, per le chiamate dal Mozambico verso l’Italia occorre comporre il prefisso internazionale 0039, l’indicativo urbano con lo zero, quindi il numero desiderato.

Il voltaggio è di 220/240 V. Gli sbalzi di corrente sono comuni quindi si consiglia l’uso degli stabilizzatori di energia elettrica. Anche le interruzioni di corrente sono frequenti sebbene in genere non durino al lungo. Conviene munirsi di un adattatore universale e di un trasformatore.

Principali Attrazioni

Lungo la costa settentrionale della regione meridionale del Mozambico, si sviluppa parallelamente alla costa un arcipelago che non ha nulla da invidiare ai più rinomati arcipelaghi dell’Oceano Indiano: l’arcipelago di Bazaruto. Situato da 10 a 25 Km al largo della costa di Vilankulo e Inhassoro, è composto da cinque isole principali: Bazaruto, Benguerra (scritto a volte Benguera e chiamata un tempo Santo Antonio), Magaruque (Santa Isabel), Santa Carolina (Isola del Paradiso) e la piccola Bangué. Le prime tre isole sono parte di una estesa penisola sabbiosa sottomarina che circa 10.000 anni fa era collegata alla terraferma dalla punta di Sao Sebastiao, a sud-est di Vilankulo. Nel 1971, poco prima dell’indipendenza, l’arcipelago è stato dichiarato Parco Nazionale dall’amministrazione portoghese ed i successivi progetti di conservazione del suo inestimabile patrimonio ambientale sono finanziati da prestigiose organizzazioni tra cui il World Wildlife Fund, il South African Nature Foundation e l’Endangered Wildlife Trust. Le isole presentano caratteristiche simili tra loro con spiagge bianchissime punteggiate di palme e bagnate da un mare limpido riscaldato dalla corrente del Mozambico. Il ricco ecosistema delle isole fornisce l’habitat ideale a numerose specie di uccelli tra cui il falco pescatore, l’egretta ed i fenicotteri. Vi si trovano vari rettili e anfibi, tra cui il coccodrillo del Nilo, la tartaruga caretta e la tartaruga marina, oltre all’antilope rossa e al tragelafo striato. Le acque al largo di Bazaruto sono ancora più ricche; con una barriera corallina lunga 37 Km che ripara l’arcipelago dall’irruenza dell’oceano, ospitano più di 200 specie di pesci, inclusi i grandi marlins e una delle più numerose popolazioni di dugonghi della costa dell’Africa orientale. Questi ultimi mammiferi marini, molto apprezzati per la loro carne e il grasso, rientrano tra le specie in via di estinzione. Anche il territorio interno delle isole offre eccezionali spettacoli ambientali, come le vaste comunità di mangrovie, i piccoli laghi di acqua dolce e le dune di sabbia così alte da ricordare quelle della costa atlantica della Namibia.

Isola di Bazaruto

Lunga 37 chilometri e larga 7, dotata di un faro e di una pista di atterraggio, è la più grande delle isole dell’arcipelago e presenta tutti i caratteri ambientali dell’arcipelago. Da tempi remoti l’isola è abitata da una popolazione di lingua chitswa, parlata solo sull’isola, che provvede a rifornire le strutture dell’isola di ogni tipo di pesce, gamberi e ostriche.

L’isola di Benguerra, nota anche con il nome di Ilha de S. Antonio, è lunga 10 chilometri e larga 5. Le spiagge senza fine sono fiancheggiate da dune di sabbia e l’interno offre foreste pluviali e laghi di acqua dolce.

L’arcipelago di Quirimba, una manciata di isole selvagge e solitarie, è una delle ultime scoperte della magnifica regione costiera che si sviluppa a cavallo del tropico del Capricorno, di fronte alle coste del Mozambico settentrionale, lungo il tratto di costa che va da Pemba al Fiume Rovuma. Le ventisei isole coralline, sono terre affascinanti e magnifiche, bagnate dal pescosissimo canale di Pemba. Sencar, Quirimba, Ibo, Mefunvo, Quisiva, Quirambo, solo per citare le isole maggiori, vivono in un’altra dimensione, senza energia elettrica nè acqua corrente, secondo ritmi e atmosfere essenziali. Da queste parti infatti la vita si misura con le onde e la luna. La gente va e viene solo con l’alta marea. I dhow carichi di cibo e masserizie fanno da spola tra gli insediamenti costieri e le insenature su cui sorgono villaggi e comunità di pescatori. Nel 2001 undici isole dell’arcipelago sono state dichiarate Parco Marino protetto dal governo di Maputo (in collaborazione con il WWF), nell’intento di preservare questo unico patrimonio.

Quilalea è una magnifica isola-resort privata, un fazzoletto di sabbia, conchiglie, alberi di casuarina e corallo, (38 acri in tutto), che ospita 9 bungalow costruiti sulla linea costiera e affacciati sul Canale del Mozambico. Legni pregiati, cordami, rocce coralline, luci soft e arredi tradizionali creano un’oasi di relax e piacere estetico immersa nel vento. Dalla spiaggia di Lagosta, alla baia delle tartarughe sino a Heron’s Point, Quilalea, il cui nome deriva da una storpiatura della parola swahili lelea che significa appunto riposo, offre un’esperienza di pace e isolamento circondati dal mare e dalla privacy assoluta. Le due barche del resort permettono escursioni alle isole vicine, come Sencar (anch’essa privata, santuario di uccelli e tartarughe) o Quirimba, la prima ad essere abitata stabilmente dagli arabi giunti dall’Oman tra il X e il XII secolo.

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