La Quintessenza Africana

Il Kenya rappresenta la quintessenza dell’Africa, spazi sconfinati di savana dove il tono rosso della terra si contrappone all’intenso blu del cielo. In questi luoghi è ancora possibile vedere grandi e possenti animali vivere liberi, per tale motivo i safari sono una delle maggiori attrattive turistiche. Tra gli africani del Kenya, esistono più di 70 etnie e, sebbene l’africano medio si stia apparentemente allontanando dalle tradizioni tribali, l’appartenenza ad una tribù rimane ancora l’elemento più importante dell’identità personale.


Amboseli N. P.

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Masai Mara N.R.

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Samburu N. P.

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Meru N. P.

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Lake Victoria

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Nakuro N.P.

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Mount Kenya

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Laikipia

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Tsavo N. P.

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Chyulu Hills

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Aberdare N. P.

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Rift Valley

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Shaba N. P.

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Nairobi

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Diani Beach

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Malindi

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Watamu

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Lamu Island

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Funzi Island

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Informazioni Utili sulla Destinazione

Il Kenya rappresenta la quintessenza dell’Africa, spazi sconfinati di savana dove il tono rosso della terra si contrappone all’intenso blu del cielo. In questi luoghi è ancora possibile vedere grandi e possenti animali vivere liberi, per tale motivo i safari sono una delle maggiori attrattive turistiche. Tra gli africani del Kenya, esistono più di 70 etnie e, sebbene l’africano medio si stia apparentemente allontanando dalle tradizioni tribali, l’appartenenza ad una tribù rimane ancora l’elemento più importante dell’identità personale.

Tra le bellezze naturali del Kenya, il Lago Vittoria è il più grande lago dell’Africa, il più grande lago tropicale del mondo ed il secondo come lago d’acqua dolce. È relativamente poco profondo ed è alimentato da uno dei più lunghi affluenti del Nilo. Il Nakuro National Park è considerato un vero spettacolo della natura e ospita migliaia di uccelli e fenicotteri rosa e numerose specie animali quali gazzelle, antilopi, zebre, bufali, babbuini, struzzi, sciacalli, facoceri, rinoceronti bianchi e neri. Il Parco Nazionale di Meru è uno dei più grandi parchi del Kenya. È in questa zona che tra il 1970 e il 1980 ci sono stati i più grandi massacri di elefanti e rinoceronti. Oggi il parco è riaperto grazie all’aiuto di organismi internazionali che hanno stanziato importanti risorse per introdurvi diverse specie animali nonché una riserva per rinoceronti.  Il Masai Mara è il parco più frequentato e più conosciuto del Kenya, grazie anche ai numerosi interventi mediatici, giornalistici e documentari. È la continuazione naturale del Serengeti in Tanzania e oggigiorno essendo ancora abitato dalla popolzione Masai, ufficialmente non è “parco nazionale”. L’Amboseli National Park è, a parità del Masai Mara, il parco più conosciuto del Kenya ed anche il più antico. Spesso l’immagine di questo parco si trova immortalata nelle cartoline con grandi branchi di elefanti intenti ad ingerire quantità enormi d’erba. Altri siti naturali degni di nota sono Tsavo National Park, la catena vulcanica di Chyulu Hills, l’Aberdare National Park e il Samburu National Park. Seconda montagna dell’Africa dopo l’imponente Kilimanjaro che si trova in Tanzania, il Mont Kenya offre straordinari panorami. L’altopiano di Laikipia si trova nella parte settentrionale del paese ed è considerato la gemma della regione montuosa del nord. Popolato da diverse comunità ed etnie, Laikipia è paesaggisticamente una zona molto romantica. La Rift Valley, la faglia lunga 7.000 km che partendo dal Mar Morto, taglia il continente africano fino al Malati, è costellata nel tratto keniano da magnifici laghi e spettacolari depressioni.

Il mare in Kenya è caratterizzato da spiagge lunghissime di finissima sabbia bianca che si estendono a perdita d’occhio; bordate di palme, da dune e da foreste di casuarina, sono i luoghi di riposo dopo un safari. I fondali, paradiso per i subacquei, sono fra i più belli del mondo. Diani Beach è la star della costa meridionale, il tipico paradiso tropicale: palme da cocco, acque turchesi, sabbia bianchissima. L’isola di Funzi è, al giorno d’oggi, rivolta ad un target turistico di elevato livello ed è circondata da mangrovie, isolotti disabitati e banchi di sabbia. Lamu Island è un’isola magica dalle mille sfaccettature, che regala immagini di splendide dune e insoliti cieli. Lo stile unico di Lamu deriva da una profonda mescolanza di culture. Le maggiori attrattive di Watamu sono la barriera corallina e i pesci spada. Il parco nazionale marino e i centri di pesca grossa hanno conferito a Watamu una fama mondiale ampiamente meritata e tuttavia il turismo non ha assunto forme troppo invadenti.

Nairobi è la capitale del Kenya e una delle capitali più giovani al mondo. Mombasa è il punto d’accesso dall’oceano all’Africa orientale ed il polo commerciale della costa. Malindi è la seconda città della costa chiamata anche “Little Italy” perché frequentata tutto l’anno da turisti italiani. È una località festaiola, oggigiorno ritenuta adatta ad una clientela abbiente ma non adeguata a chi cerca l’autenticità.

Il Kenya è attraversato dall’Equatore e in linea generale il clima si può considerare in due stagionalità: stagione secca, da metà dicembre a marzo e da luglio ad ottobre; stagione delle piogge: è suddivisa in due, “grandi piogge” che va da aprile a giugno e “piccole piogge” (acquazzoni) da novembre a metà dicembre. Vige tuttavia la regola delle altitudini ed il clima varia in funzione; inoltre l’alternanza dei monsoni provenienti dall’Oceano Indiano può influenzare sensibilmente il clima. Nella stagione secca la temperatura, in particolare negli altipiani e Nairobi, può scendere notevolmente.

Si raccomanda di verificare sempre la validità dei documenti richiesti per l’espatrio. Per i cittadini non in possesso di passaporto italiano si consiglia di verificare i documenti richiesti attraverso le autorità competenti. I turisti che entrano in Kenya devono essere in possesso di un passaporto valido almeno 6 mesi oltre la data di rientro del viaggio. Necessita altresì il visto ottenibile in Italia prima della partenza presso l’Ambasciata del Kenya a Roma, oppure direttamente in loco all’arrivo all’aeroporto (USD 25,00 per gli adulti e gratuito per i ragazzi entro i 16 anni).

È sempre consigliabile consultare il proprio medico di fiducia o il Servizio d’igiene e sanità pubblica dell’ASL prima di intraprendere un viaggio. Non è richiesta alcuna vaccinazione per chi arriva dall’Europa in aereo. Contrariamente per chi si reca in Kenya via terra, od ha usato una compagnia aerea che effettua più tappe in paesi africani a rischio di febbre gialla, potrebbe essere richiesta la certificazione relativa alla vaccinazione. Si consiglia in ogni caso di effettuare la profilassi antimalarica e di adottare le normali precauzioni quali l’utilizzo di repellenti antizanzara, non indossare indumenti che lasciano scoperte gambe e braccia. Inoltre è bene ricordare che il rischio varia a seconda delle stagioni.

Hirondelle fornisce ai propri clienti una copertura assicurativa di base per le spese mediche tramite una polizza (fornita con pacchetti di volo e i servizi a terra) stipulata con la compagnia “Filo diretto Assicurazioni S.p.A.”, le cui condizioni sono riportate nel contratto di viaggio e nel catalogo. In caso di necessità consigliamo seguire le istruzioni riportate nella cedola assicurativa. Si evidenzia il fatto che in Kenya le infrastrutture ospedaliere sono piuttosto scadenti.

Il Kenya è un’ora avanti rispetto l’Italia in estate e di due ore in inverno.

Le lingue ufficiali in Kenya sono l’inglese e lo swahili, quest’ultimo molto parlato sulla costa e sulle grandi città e meno diffuso all’interno del paese.

La valuta nazionale è lo Shilling Kenyan (Ksh). 1 Euro equilvale circa a 112 Shilling Kenyan.

Prefisso dall’Italia per il Kenya 00254. Prefisso dal Kenya per l’Italia 0039 (seguito dal prefisso della città desiderata con lo zero iniziale).

La corrente elettrica viene normalmente erogata a 240V con le prese a tre uscite e le spine quadrate. Gli adattatori sono facilmente acquistabili in loco.

Principali Attrazioni

L’Amboseli è, a parità del Masai Mara, il parco più conosciuto del Kenya ed anche il più antico. Spesso l’immagine di questo parco si trova immortalata nelle cartoline con grandi branchi di elefanti intenti ad ingerire quantità enormi d’erba. Lo spettacolo però visto dal vivo è uno dei più emozionanti ed indimenticabili. Numerosi sono stati gli scrittori affascinati da questo luogo di smisurata bellezza; Hemingway per esempio ha preso ispirazione da questi luoghi per il suo romanzo “Le nevi del Kilimanjaro”. Il delicato equilibrio del parco è minacciato dagli elefanti che consumando 150 kg di erba al giorno e dal fenomeno fisico-chimico dell’affioramento delle acque alcaline; nel periodo della siccità, infatti, l’intensa evaporazione provoca un enorme accumulo di sale sulla superficie, dannoso per la vegetazione e le radici delle acacie. Per la salvaguardia di questo inestimabile patrimonio naturale, sono vietati i percorsi fuori pista (divieto che purtroppo non viene sempre rispettato), posto che tra il 1970 ed il 1980, l’ininterrotto passaggio di minibus turistici ha consumato il sottile strato di terra che ricopre il deposito magmatico.

Il Masai Mara è il parco più frequentato e più conosciuto del Kenya, grazie anche ai numerosi interventi mediatici, giornalistici e documentari. È la continuazione naturale del Serengeti in Tanzania e oggigiorno essendo ancora abitato dalla popolazione Masai, ufficialmente non è “parco nazionale”. In questa riserva è possibile avvistare i famosi “big five”. Il Mara sorge ad un’altezza di 1.650 mt ed esteso per 1800 kmq, è caratterizzato da dolci colline, morbide pianure che si susseguono a perdita d’occhio, punteggiate di boschetti di acacie africane con le loro chiome ad ombrello e da alberi isolati. Il nome Mara si suppone derivi dalla lingua masai “maa” che significa chiazzato. A nord-ovest la riserva è circondata da Esoit Oloololo, che culmina i 2.000 mt, utilizzata come ambientazione di parecchie scene del film “La mia Africa”. Al centro e verso est le vaste pianure con paesaggi pieni di sfumature e scorci sempre diversi, regalano incontri emozionanti con gli animali. Infine ad est, il territorio si fa più movimentato con le Ngama Hills. La vicinanza al lago Vittoria, influisce molto sulle condizioni metereologiche.

Situato a circa novanta chilometri a nord del Monte Kenya, il Samburu National Park non è molto frequentato dai turisti nonostante abbia molto da offrire. Gli scenari sulla savana, sui palmeti, sulle foreste di acacie lungo il fiume Ewaso Ngiro e sulle colline aride sono splendidi. Gli incredibili contrasti e la fortuna di non essere inflazionato del turismo fanno si che questo parco sia veramente esclusivo. Poche le strutture presenti ma di grande carattere.

Il Parco Nazionale di Meru è situato a 370 km a nord est di Nairobi e ad 85 km a est dalla città di Meru, è uno dei più grandi parchi del Kenya. È in questa zona che tra il 1970 e il 1980 ci sono stati i più grandi massacri di elefanti e rinoceronti. Chiuso per un periodo in seguito al triste episodio di un bracconiere che per errore sparò ad un turista il quale morì, oggi il parco è riaperto grazie all’aiuto di organismi internazionali che hanno stanziato importanti risorse per introdurvi diverse specie animali nonché una riserva per rinoceronti. La riserva è caratterizzata da una zona umida, ricoperta di fitta vegetazione e una zona secca con piante spinose e savane immense dove visse la famosa leonessa Elsa. Oggigiorno è considerata una tra le più belle riserve del paese, non ancora inflazionata dal turismo.

Il Lago Vittoria è il più grande lago dell’Africa, il più grande lago tropicale del mondo ed il secondo come lago d’acqua dolce. È relativamente poco profondo ed è alimentato da uno dei più lunghi affluenti del Nilo. Si trova su di un altopiano nella parte occidentale della Rift Valley e le sue acque sono per la maggioranza della Tanzania e dell’Uganda, solamente una minima parte, il 6%, appartiene al Kenya. Questo enorme lago ha un ruolo fondamentale per la sopravvivenza degli abitanti la cui maggiore attività consiste nella pesca con i caratteristici “dhow”, le pittoresche barche a vela triangolare. I pochissimi lodges costruiti in questo magnifico paesaggio, sono a dir poco affascinanti ed offrono molteplici attività per la scoperta di questi luoghi rilassanti.

Istituito nel 1961 come riserva ornitologica grazie al lago Nakuro che ospita migliaia di uccelli e fenicotteri rosa e numerose specie animali quali gazzelle, antilopi, zebre, bufali, babbuini, struzzi, sciacalli, facoceri, rinoceronti bianchi e neri, Nakuro è considerato un vero spettacolo della natura. Il parco è anche il luogo privilegiato per osservare le eleganti giraffe di Rothschild dalle “calze bianche” ed ospita anche un piccolo numero di leoni e leopardi.

Seconda montagna dell’Africa dopo l’imponente Kilimanjaro che si trova in Tanzania, il Mont Kenya offre straordinari panorami. Alto 5.199 mt con un suolo vulcanico, presenta al di sopra dell’area coltivata sei tipi di vegetazione: -la foresta tropicale umida da 2.100 a 2.400 mt con grandi alberi rampicanti e felci arborescenti; -la foresta di bambù da 2.400 a 2.800 mt, una foresta impenetrabile dove i bambù arrivano fino ai 12 metri di altezza; -la foresta umida da 2.800 a 3.000 mt dove cresce l’Hagenia abyssinica, una pianta bellissima; -la zona delle brughiere giganti da 3.000 a 3.300 mt con l’erica gigante (4 metri); -la zona alpina da 3.300 a 4.300 mt coperta da lobelie giganti, piante con fiori a spiga dai colori blu e viola, che si mischiano alle enormi cinerarie dalle foglie imponenti. Il tutto con alla base tappeti di fiori rosa, ne fanno un panorama fantastico; -la zona glaciale oltre i 4.300 mt la vegetazione è rada, a questa altitudine fra pietre e rocce battute dal vento, sopravvivono solamente piccole piante e licheni. Anche la fauna è numerosa soprattutto ai livelli inferiori: scimmie, elefanti, bufali, giraffe e moltissimi uccelli dai colori incredibili.

L’altopiano di Laikipia si trova nella parte settentrionale del paese ed è considerato la gemma della regione montuosa del nord. Popolato da diverse comunità ed etnie, Laikipia è paesaggisticamente una zona molto romantica. È un’area che ha interessato scientificamente esploratori, ricercatori e scienziati perché ricca di animali come i “Big five” e dotata di un particolare ecosistema denominato “Ewaso ecosystem” con degli scenari stupefacenti sulla Rift Valley. Circa 5.400 elefanti popolano questa regione assieme a zebre, giraffe, leoni, bufali, rinoceronti etc.

Questa regione si estende da Nairobi fino alla costa oceanica. Nel 1938, una grande parte della regione Tsavo, è diventata Parco Nazionale, dando vita ad una delle più grandi riserve animali del mondo in una superficie di 20.800 kmq È popolato da molti elefanti, 100 specie di mammiferi, leopardi, giraffe, antilopi si concentrano lungo i corsi d’acqua dai quali affiorano coccodrilli e ippopotami. Si divide in Tsavo est e Tsavo ovest, quest’ultimo il più bello e quello in cui l’abbondanza d’acqua permette di osservare gli animali più da vicino. Il Parco Tsavo ovest è caratterizzato da colline ricoperte in parte di cespugli spinosi e baobab alle cui spalle si staglia la bellissima catena Chyulu Hills e all’orizzonte la vetta innevata del Kilimanjaro. La zona più frequentata dal turismo è a nord mentre quella a sud, essendo più desertica e attraversata da poche piste, è meta degli appassionati di grandi spazi e dei safari particolarmente avventurosi.

Chyulu Hills è una catena vulcanica situata a nord-ovest di Tsavo Ovest. Questa formazione risale a circa cinquecento anni fa e offre uno scenario spettacolare con enormi coni vulcanici ed un imponente letto di lava, un tale sconvolgimento naturale che la popolazione locale ancor oggi insinua che sia il diavolo il fautore di questi eventi. Difatti in lingua Ki-swahili “sheitani”, da cui prende il nome la colata lavica, significa proprio “diavolo”. Sulla colata è possibile camminare ma bisogna fare molta attenzione perché i massi sono instabili. Chi desidera effettuare trekking nella zona più a sud sul cono vulcanico Chaimu Crater, verrà ripagato della fatica dalla vista mozzafiato di cui potrà godere. Un altro spettacolo della natura sono le sorgenti di Mzima grazie ai fiumi sotterranei che trasportano una media di 250 milioni di litri d’acqua al giorno. Due enormi pozze, con un osservatorio in vetro posto sotto la superficie dell’acqua, permettono ai visitatori di osservare la vita e le abitudini comportamentali degli animali che vi abitano: ippopotami, coccodrilli, pesci. Dei sentieri naturalistici interessanti dal punto di vista botanico conducono all’osservatorio. Oltre a questo, numerose specie di uccelli popolano la zona tra i quali segnaliamo alcune specie di falchi migratori quali il Falco della Regina e il Falco Fuligginoso.

Nel cuore delle White Highlands, l’Aberdare National Park è uno dei parchi più boscosi ed elevati del Kenya. La cima più alta, Lesatima, è di 3.999 mt Una grande parte del parco è riservata ai clienti di due esclusivi lodges situati all’interno. In questo parco di fauna ce n’è ben poca, ostacolata dalla fitta vegetazione, ad eccezione degli elefanti che imperterriti, bazzicano attraverso le foreste tropicali distruggendole.

La Rift Valley, la faglia lunga 7.000 km che partendo dal Mar Morto, taglia il continente africano fino al Malati, è costellata nel tratto keniano da magnifici laghi e spettacolari depressioni. Da nord a sud si susseguono i laghi Turkana, Baringo, Bogoria, Elmenteita, Naivasha, Magadi e Natron, fiancheggiati da alte falesie e antichi vulcani. La valle tortuosa e movimentata presenta sorprendenti contrasti geografici e climatici. Spettacolare la vista dall’alto. Il Lago Naivasha si trova a quota di 1880 metri ed è il più alto dei laghi della Rift Valley. È uno dei pochi laghi di acqua dolce (tutti gli altri hanno acque fortemente alcaline) ragion per cui l’avifauna del Naivasha è una tra le più abbondanti e varie.

Questa riserva a nord del Monte Shaba (1623 mt) è poco conosciuta dal turismo; raramente si incrociano altri veicoli lungo le piste e il silenzio è sovrano. Nelle vicinanze si trovano altre due riserve più note: Samburo e Buffalo Springs ma Shaba è la più estesa. Lo scrittore Joy Adamson amava molto questi luoghi e si è prodigato per la reintroduzione del leopardo nella riserva. La zona non è comunque ricchissima di animali ma è affascinante per l’insolito contrasto tra l’area cespugliosa semidesertica e le oasi verdeggianti lungo il fiume Uaso Nyiro. Non è consentito circolare nella riserva dal tramonto all’alba.

Un città nata per caso, un punto di meditazione per gli ingegneri e tecnici inglesi, soffermatisi a valutare la costruzione della ferrovia che avrebbe collegato Mombasa con l’Uganda. Il Rift divenne uno scoglio da superare con difficoltà oltre ai numerosi problemi dovuti alla malaria alle orde di topi che invadevano il cantiere e le bidonville dove alloggiavano gli operari indiani durante i lavori. A volte per la loro sicurezza, questi tecnici, bruciavano interi quartieri di baracche ma nonostante tutto la città cresceva rapidamente e bonificate le paludi, divenne il vero centro amministrativo della colonia e sostituì Mombasa come sede del parlamento. Possiamo quindi dire che Nairobi è una delle capitali più giovani del mondo. Non è una città di grande fascino ma alcuni scorci sono insoliti.

Situata a 37 km Da Mombasa, Diani Beach è la star della costa meridionale, il tipico paradiso tropicale: palme da cocco, acque turchesi, sabbia bianchissima. Il governo keniano ha lanciato questa stazione balneare negli anni settanta sforzandosi di ridurre al minimo l’uso del cemento e di creare strutture alberghiere ben integrate con la vegetazione dell’antica foresta. Diani offre una grande varietà di servizi e svaghi incluso un campo da golf che a detta degli esperti, rappresenta un must.

Malindi è la seconda città della costa chiamata anche “little Italy” perché frequentata tutto l’anno da turisti italiani. Della ricca città che accolse Vasco De Gama in viaggio verso le Indie, restano poche vestigia ed ha assunto un’impronta di evoluzione occidentale. Capitale del “turismo sessuale” negli anni settanta dello scorso secolo, Malindi di sera è molto animata con molti locali dove divertirsi. È una località festaiola, oggigiorno ritenuta adatta ad una clientela abbiente ma non adeguata a chi cerca l’autenticità.

Le maggiori attrattive di Watamu sono la barriera corallina e i pesci spada. Il parco nazionale marino e i centri di pesca grossa hanno conferito a Watamu una fama mondiale ampiamente meritata e tuttavia il turismo non ha assunto forme troppo invadenti. La sera, la clientela habituè si ritira tranquilla nei pochi alberghi che costeggiano il mare, diversamente da Malindi dove le notti sono senza dubbio più scatenate. La spiaggia è di un bianco accecante e le immersioni subacquee sono spettacolari.

Un’isola magica dalle mille sfaccettature, che regala immagini di splendide dune e insoliti cieli. Tutte le attività sono concentrate nella città di Lamu. Oltre alle dune che movimentano la spiaggia sorgono tradizionali villaggi di pescatori da scoprire a piedi o in dhow. Lo stile unico di Lamu deriva da una profonda mescolanza di culture. L’architettura e l’artigianato mostrano notevoli influenze indiane. I fondamentali arredi swahili erano importati direttamente dall’India o assemblati nell’Africa orientale. È questa l’origine delle porte a cassoni chiodati che ancora ornano parecchie dimore. In India questi chiodi in ottone servivano per impedire agli elefanti di entrare in casa sfondando le porte dei palazzi. Le tradizioni, usi e costumi degli abitanti di Lamu sono molto particolari come ad esempio le case in pietra di corallo, le più eleganti della costa, che in origine consistono del solo pianterreno a cui viene aggiunto un piano quando un figlio si sposa. Altro particolare sono gli abiti che indossano gli uomini: una sottana chiamata “longhi” oppure il “kikoi” (pareo) con una camicia o la lunga tonaca detta “khanga”. Invece le donne quando escono in città si coprono con il “bui-bui”.

Non lontana dalla costa, l’isola di Funzi è circondata da mangrovie, isolotti disabitati e banchi di sabbia. A volte i delfini attraversano la baia dove pescano gli Shirazi, il cui pittoresco villaggio risale ai tempi del commercio degli schiavi. L’isola oggi è rivolta ad un target turistico di elevato livello, esiste un’unica lussuosa struttura di proprietà svizzera. A pochissima distanza dal lodge con un brevissimo trasferimento in barca si arriva su un’isoletta mozzafiato con spiaggia strepitosa e bianchissima ed una laguna dai colori turchese ed acqua cristallina. Le coppie che desiderano completa privacy vengono accompagnate in questo luogo paradisiaco e lasciate per il tempo che desiderano in questo strepitoso luogo.

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